Storia della Società

Di origine ottocentesca, legata allo spirito risorgimentale, la Societa' del Leone e' l'antica antenata dell'attuale nostra societa'.

Non sappiamo con esattezza quando sia stata fondata: nel 1880 si celebro' con un banchetto il quarto anno di fondazione, ma solo due anni piu' tardi e' annotata nel bilancio della Contrada la spesa per l'acquisto di un banco.

Nel testo esattamente si legge "per un banco acquistato dall'antica Societa' del Leone".

Il termine antica probabilmente e' testimone di una storia che va oltre il 1876 e l'anniversario forse attesta solamente una ininterrotta attivita' di quattro anni.

Dopo la chiusura del 1883, sotto la spinta del canonico Bianciardi, fu rifondata la Societa' di mutuo soccorso il Leone ed il contradaiolo Umberto Giannettoni venne eletto Presidente.

Le vicende fasciste che costrinsero la Societa' a cambiare il nome in Gruppo dopolavoristico della Pantera' gia' Societa' del Leone, portarono nel 1938 allo scioglimento della Societa'.

Dopo la fine della guerra, il ruolo ufficioso della Societa' venne svolto dalla bottega del Bicci, finche' attraverso la propulsione di Ettore Bastianini, venne finalmente fondata nel 1964 la Societa' Due Porte, di cui il primo Presidente fu Paris Pasqui. Il nome, proposto da Giancarlo Venturini si ispirava al gruppo sportivo di giovani panterini che pochi anni prima era stato promosso dai fratelli Livio e Umberto Poggiolini.

Il ruolo fondamentale della Societa' si e' col tempo ingigantito, soprattutto se si considera la diaspora dei Contradaioli dal rione che dagli anni '70 e' via via diventato un fenomeno sempre piu' tangibile.

Una delle attivita' che maggiormente e' degna di essere ricordata e' il teatro degli anni '80 promossa da Marcello Vanni, che insieme alle attivita' sportive doveva stimolare i giovani a frequentare e amare la Contrada.

E proprio i giovani sono il filo conduttore che hanno mosso gli animi di chi ha promosso da sempre le attivita' delle nostre Societa', dal Canonico, passando per il Bicci, fino ad Ettore ed ai giorni nostri.